ERA
Fin dagli inizi del Novecento l’area di concorso era parte di un più ampio sistema di terrazzamenti che interessava il versante a sud dell’abitato degradando fino alla piana sottostante.
Negli anni Trenta Piazza Moro era occupata dalla villa comunale, florido giardino caratterizzato da una straordinaria vista panoramica, sottoposto rispetto alla viabilità estramurale del nucleo antico e raccordato ad essa mediante due scalinate in pietra.
Nel dopoguerra Piazza Berlinguer era utilizzata per lo svolgimento di importanti fiere di bestiame, dotata di stalli e di una grande copertura in ferro.
È
Oggi l’area di concorso è un grande vuoto urbano privo di qualità spaziale.
Piazza Moro è un’unica grande spianata in cemento complanare alla quota dell’Estramurale, utilizzata per lo svolgimento di eventi fieristici.
Al di sotto del piano di calpestio è occupata dalle strutture parzialmente ipogee dell’ex sala convegni e dell’ex mercato coperto, non più agibili.
Piazza Berlinguer è un’area ribassata utilizzata come posteggio e su cui sono presenti alcuni stalli del mercato coperto.
SARÀ
Piazza Moro e Piazza Berlinguer saranno uno spazio urbano unitario ma diversificato, semplice (nelle geometrie), complesso (nell’articolazione funzionale) e mutevole (nelle modalità di fruizione).
Saranno il luogo della relazione e dell’accadimento, spazio pubblico continuo, ambito nel quale si rifletterà la struttura collettiva e scenario della simultaneità dei fatti urbani.
Il nuovo disegno accoglierà le tracce anche puntuali del passato, troverà relazioni con la città circostante e il centro storico, e coniugherà l’espressività della sua materialità con le istanze della contemporaneità.
Il suolo pubblico si farà sopraelevato, diventerà tracciato, basamento e orizzonte, sarà protetto ma permeabile e attraversabile; al di sotto sarà anche fruibile, abitato, vivo.
Sarà un grande giardino pensile, luogo fresco e ventilato, progettato su misura per un insieme di alberi ordinatamente disposti su un’area.
Sarà un parco urbano terrazzato, declinato dalla sequenza di elementi plastici e puntuali, prolungamento artificiale dell’esistente, forma espressiva di un atto insediativo primario.
Luogo testimone e perciò anche luogo del ricordo.