“Fà di ogni posto un luogo,
di ogni casa e ogni città una serie di luoghi,
poiché una casa è una piccola città,
e una città una grande casa”
Aldo van Eyck
Il progetto scolastico è pensato quale estensione dello spazio interno verso l’esterno e il suo contrario, in un’alternanza di pieni, vuoti e rimandi in continuità spaziale a più direzioni.
Gli ambienti abitati “scorrono” tra setti murari paralleli, traforati in modo da garantire un filtro a diversa gradazione con l’esterno e una modulazione vibrante delle pareti, delimitati ortogonalmente da facciate vetrate.
Nella scuola secondaria ai setti murari si sovrappone un 2° ordine di volumi a copertura delle aule centrali e, con un ulteriore incremento di altezza, si evidenziano gli edifici a funzione speciale e di interesse pubblico posti nei punti di maggior relazione con il quartiere.
L’edificio monopiano si innerva su una “dorsale” distributiva e connettiva composta da atrio, piazza, spazi espositivi e ricreativi a cui si aggregano gli spazi scolastici: uno spazio di distribuzione e di relazione unico, ampio e flessibile e in grado di accogliere ogni tipo di evento. La reiterazione del principio del cluster è elemento di concezione e declinazione dello spazio architettonico in risposta ai criteri di innovazione didattica relativi agli spazi di apprendimento.
La scuola si configura come una serie di contenitori flessibili e modificabili anche nel corso del tempo di vita della scuola. Cluster, uffici e laboratori sono entità a carattere identitario come “case” ad apprendimento condiviso.